La fine del 2008, gli ultimi giorni di dicembre...
Dopo un anno per lo più dedicato allo studio e alla stesura della tesi (discussa con successo a fine novembre), il mese di dicembre è investito a recuperare le energie necessarie ad affrontare la prima regata in mare aperto: la prima esperienza lavorativa nel campo in cui mi ero appena laureato!! Dicembre passava velocemente, il tempo sempre minaccioso non consentiva la possibilità di nessuna uscita fotografica; ormai era giunto l'ultimo weekend prima della presa di servizio.
Avevo da tempo adocchiato il Lago di Garda come location più che favorevole per una serie di scatti al tramonto: nonostante le due ore di auto di distanza, la località di Torri del Bénaco è la prestabilita! Consultavo ormai in modo maniacale le previsioni meteo, calcolando ogni opportunità: proprio per quell'ultimo sabato era previsto uno spiraglio di luce al momento propizio, il tramonto! Erano però previsioni e, come ben si sa, chissà se affidabili... ma quell'unica possibilità doveva essere sfruttata!
Caricata tutta l'attrezzatura nel bagagliaio, mi avviai con un po' di anticipo... arrivato a Garda, una luce particolarissima catturò i miei occhi: le nubi velavano il sole in modo da non rendere taglienti i sui raggi, lasciando l'orizzonte sgombro. Era la condizione prevista!! La luce giallo-arancio mi spinse a fermare l'auto nel porto di Garda. Ammiravo il paesaggio di fronte a me: il vento increspava l'acqua dando la sensazione di trovarsi lungo la riva di una baia marina; i gabbiani si levarono in volo al mio arrivo, con un grido rauco disturbati nel loro riposo. In porto erano ormeggiate alcune barche: per rendere a pieno la scena optai in primis per una soluzione orizzontale a comprenderle tutte, ma la composizione riportava una sensazione di confusione che contrastava con i miei sentimenti. A pochi passi di distanza, una vela era ormeggiata poco fuori dal porto: solitaria, lo scafo snello pronto a scattare, la vela a riposo e la prua rivolta verso quello che ormai a me sembrava essere il mare aperto!
L'angolo per poter inquadrare tutto l'albero era notevole e il mio Nikkor 18-55 faticava nell'impresa: ho dovuto lavorare non poco per ottenere ciò che vedevo già nella mia mente. Inizialmente avevo provato a dar maggior equilibrio alla scena componendo con la vela a destra e il sole dal lato opposto, ma la soluzione non mi soddisfaceva. In me correvano emozioni contrastanti: la calma assoluta del dolce riposo e la determinazione nell'affrontare il futuro ormai imminente! La soluzione: lo scafo doveva puntare dritto sul suo obiettivo, tagliandolo in due con il suo albero longilineo.
Altro problema fu l'esposizione: non essendo l'acqua ferma, la barca era cullata dolcemente dalle onde che si frangevano sulla sponda. Non ancora molto pratico e sicuro delle mie conoscenze, decisi di non correre rischi e chiusi il diaframma a f/11 (in realtà già a f/8 sarei stato più che tranquillo ed avrei guadagnato uno stop pieno!); per ottenere la qualità migliore dall'immagine scatto sempre a 200 ISO e così fu anche in quell'occasione. Tutto ciò mi dava un tempo di esposizione pari a 1/40": un po' lunghetto per avere un'immagine perfettamente nitida al primo colpo! Ma con un po' di fortuna e dopo qualche tentativo vidi apparire sul monitor della mia D40 l'immagine che cercavo... il dolce riposar al tramonto, prima dell'inizio di una nuova avventura (ovviamente su una Testarossa :-P )!
Il sole calava velocemente e quella non era la mia destinazione: risalii in macchina già pieno di eccitazione...
Dopo un anno per lo più dedicato allo studio e alla stesura della tesi (discussa con successo a fine novembre), il mese di dicembre è investito a recuperare le energie necessarie ad affrontare la prima regata in mare aperto: la prima esperienza lavorativa nel campo in cui mi ero appena laureato!! Dicembre passava velocemente, il tempo sempre minaccioso non consentiva la possibilità di nessuna uscita fotografica; ormai era giunto l'ultimo weekend prima della presa di servizio.
Avevo da tempo adocchiato il Lago di Garda come location più che favorevole per una serie di scatti al tramonto: nonostante le due ore di auto di distanza, la località di Torri del Bénaco è la prestabilita! Consultavo ormai in modo maniacale le previsioni meteo, calcolando ogni opportunità: proprio per quell'ultimo sabato era previsto uno spiraglio di luce al momento propizio, il tramonto! Erano però previsioni e, come ben si sa, chissà se affidabili... ma quell'unica possibilità doveva essere sfruttata!
Caricata tutta l'attrezzatura nel bagagliaio, mi avviai con un po' di anticipo... arrivato a Garda, una luce particolarissima catturò i miei occhi: le nubi velavano il sole in modo da non rendere taglienti i sui raggi, lasciando l'orizzonte sgombro. Era la condizione prevista!! La luce giallo-arancio mi spinse a fermare l'auto nel porto di Garda. Ammiravo il paesaggio di fronte a me: il vento increspava l'acqua dando la sensazione di trovarsi lungo la riva di una baia marina; i gabbiani si levarono in volo al mio arrivo, con un grido rauco disturbati nel loro riposo. In porto erano ormeggiate alcune barche: per rendere a pieno la scena optai in primis per una soluzione orizzontale a comprenderle tutte, ma la composizione riportava una sensazione di confusione che contrastava con i miei sentimenti. A pochi passi di distanza, una vela era ormeggiata poco fuori dal porto: solitaria, lo scafo snello pronto a scattare, la vela a riposo e la prua rivolta verso quello che ormai a me sembrava essere il mare aperto!
L'angolo per poter inquadrare tutto l'albero era notevole e il mio Nikkor 18-55 faticava nell'impresa: ho dovuto lavorare non poco per ottenere ciò che vedevo già nella mia mente. Inizialmente avevo provato a dar maggior equilibrio alla scena componendo con la vela a destra e il sole dal lato opposto, ma la soluzione non mi soddisfaceva. In me correvano emozioni contrastanti: la calma assoluta del dolce riposo e la determinazione nell'affrontare il futuro ormai imminente! La soluzione: lo scafo doveva puntare dritto sul suo obiettivo, tagliandolo in due con il suo albero longilineo.
Altro problema fu l'esposizione: non essendo l'acqua ferma, la barca era cullata dolcemente dalle onde che si frangevano sulla sponda. Non ancora molto pratico e sicuro delle mie conoscenze, decisi di non correre rischi e chiusi il diaframma a f/11 (in realtà già a f/8 sarei stato più che tranquillo ed avrei guadagnato uno stop pieno!); per ottenere la qualità migliore dall'immagine scatto sempre a 200 ISO e così fu anche in quell'occasione. Tutto ciò mi dava un tempo di esposizione pari a 1/40": un po' lunghetto per avere un'immagine perfettamente nitida al primo colpo! Ma con un po' di fortuna e dopo qualche tentativo vidi apparire sul monitor della mia D40 l'immagine che cercavo... il dolce riposar al tramonto, prima dell'inizio di una nuova avventura (ovviamente su una Testarossa :-P )!
D40, Nikkor18-55 a 18mm, f/11, 1/40, ISO200
Il sole calava velocemente e quella non era la mia destinazione: risalii in macchina già pieno di eccitazione...
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