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5 luglio 2008

Rifugio Vittorio Sella - Valle D'Aosta

Difficoltà: EE

Il Rifugio Vittorio Sella (2588m s.l.m.) [foto] è sicuramente una delle mete più apprezzate dai turisti che si addentrano nel Parco Nazionale del Gran Paradiso in Valle D'Aosta. Imboccata la valle che porta a Cogne, si giunge alla sua fine, si attraversa la cittadina e si prosegue in direzione di Valnontey: al termine della strada, in un borgo di alcuni alberghi tipici e masi, è possibile abbandonare l'auto in uno degli ampi posteggi; già da questo punto la visuale sui ghiacciai di Valnontey è mozzafiato [foto]. Da qui si deve attraversare il ponte sul torrente, seguendo anche le indicazioni per il giardino botanico Paradisia. Seguendo le sue recinzioni sulla sinistra, ci si incammina sul sentiero che si inoltra nella foresta. La durata del percorso è variabile, tra le 3 ore per chi è più "allenato" a qualcosa in più per chi decide di affrontare l'escursione con i propri figli. La partenza è a 1666 m s.l.m. con un dislivello di 922m: il percorso non prevede passaggi difficili o pericolosi, è ben segnalato e curato. Come sempre consiglio di munirsi di calzature idonee, soprattutto se si prevede che il terreno possa essere umido-bagnato. Nei primi tornanti che si affrontano è possibile scorgere gli scoiattoli correre tra le radici dei larici e degli abeti rossi [foto], caratteristici di tutto il parco. Proseguendo il cammino, sarà possibile godere della cascata del torrente che da qui in poi ci accompagnerà fino al rifugio [foto]. Esso ha inciso le rocce che ha trovato lungo il suo percorso, portando alla luce lastricati e stratificazioni della roccia [foto]. Da questo punto la vegetazione si fa più rada e si iniziano ad ammirare gli immensi pascoli del Lauson, conca nella quale è situata la nostra meta. Con un po' di fortuna e con un buon occhio (utile un binocolo!) sarà possibile scorgere le prime marmotte tra i massi che costeggiano il sentiero, vedere le corse dei camosci che si sono attardati a raggiungere l'ombra e il riparo della foresta [foto], i rapaci (aquila reale e falco) che volteggiano ad alta quota. Numerose anche le specie di fiori che si possono osservare. Giunti al rifugio, è opportuno effettuare una sosta e perchè no! godere della cucina casereccia (per chi lo desiderassi, meglio raccogliere informazioni più dettagliate dai gestori stessi; su prenotazione è possibile alloggiare per la notte). Nella conca dei Lauson è davvero semplice osservare le marmotte correre nei prati o dormicchiare su qualche roccia: ma al primo segnale, eccole scattare e sparire nelle numerose tane nel terreno [foto].
Da qui le possibilità sono molteplici: ritornare per il sentiero affrontato durante l'ascesa o eseguire un giro ad anello che passa per i casolari dell'Herbetet e percorre l'intero fondovalle (chi desiderasse eseguire questa seconda alternativa, tenga conto che dal rifugio all'auto sono necessarie tra le 5 e le 6 ore, in relazione al proprio passo; non consiglio di intraprendere il giro con bambini di età inferiore ai 10 anni).
Per i casolari dell'Herbetet: abbandonato il rifugio Vittorio Sella sulla destra (non se ne incontreranno altri), si intraprende il sentiero in falso piano che si intravede condurre verso i ghiacciai; il sentiero nel primo tratto, fino al raggiungimento di un laghetto (presso il quale ad alba e tramonto è possibile scorgere camosci o stambecchi abbeverarsi), è sicuramente alla portata di tutti [foto]! Questo è il tratto in cui più frequentemente è possibile incontrare la fauna caratteristica del parco: uno spettacolo emozionante, ma non per questo possiamo prenderci il diritto di infastidire queste magnifiche creature!! Oltre a questi mammiferi, è possibile osservare alcune specie di avifauna, su tutti la pernice e il cordirosso alpino. L'ambiente è intrecciato da zone di pascolo ad altre di torbiera, sui bordi della quale è possibile apprezzare dei batuffoli di cotone: l'erioforo [foto]. Da qui la strada si fa meno agibile, con tratti in cui il sentiero è esposto e privo di corde. Vale la pena però di essere percorso: essendo meno frequentato rispetto al tratto fin qui percorso, gli incontri sono molto più frequenti, specialmente con branchi di camosci e stambecchi con i piccoli di stagione [foto]! Inoltre, l'avvicinarsi sempre più in prossimità del ghiacciaio, ci fornisce l'opportunità di ammirarne a pieno la sua maestosità, tanto più se la sera prima è stato sfumato da un po' di neve... [foto]! Unico suggerimento, non prendete paura quando da una delle numerose anse che si percorrono vedete Valnontey sempre più lontana [foto]!
Il fondo valle è piacevole da percorrere, ci accompagna sempre il torrente. Qui, soprattutto se ormai è tardo pomeriggio, si vedono gli scoiattoli attraversare il sentiero e giocare sui rami; con molta più fortuna, sarà possibile incontrare qualche camoscio o capriolo nascosto tra i cespugli o pascolare ai bordi delle radure, o osservare la volpe che guardinga si aggira anche nelle vicinanze dei masi presenti lungo la strada.

Le altre foto non inserite nel testo, a cui rimandano i link sopra presenti:





Per ulteriori informazioni, consiglio di consultare il sito del Rifugio Vittorio Sella http://www.rifugiosella.com/ e il sito ufficiale del Parco Nazionale del Gran Paradiso http://www.pngp.it/index.asp

Le foto sono state scattate con una fotocamera digitale Olympus X100, D540Z, C310Z. Non mi è possibile fornire i dati di scatto.

2 commenti:

Luca ha detto...

Ciao Enrico, volevo complimentermi con te per il bel post e le belle foto. La salita al rifugio Sella è sempre interessante, in qualsiasi stagione, soprattutto in maggio quando gli animali si spostano verso il fondovalle alla ricerca della prima erba fresca dopo i rigori dell'inverno.

Enrico ha detto...

mai affrontata in quella stagione per problemi di ordine scolastico! però ora che gli studi sono finiti ne approfitterò gli anni a venire!
ciao e grazie della visita!

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