L'itinerario è di grande interesse paesaggistico, naturalistico e storico. Il Passo Rolle rappresenta una zona molto interessante da un punto di vista geologico, è infatti luogo ove si contrappongono in modo più spettacolare due tipi di rocce molto diverse tra loro, ossia i porfidi quarziferi della catena del Lagorai, formazioni magmatiche facilmente riconoscibili per la colorazione che varia tra il rosso, il rosso-bruno e il verde, sulle quali si snoda l'itinerario proposto [vedi foto], e le candide e svettanti cime dolomitiche delle Pale di S. Martino, di origine sedimentaria [vedi foto]. Nei dintorni dei piccoli Laghi di Colbricon e in altre zone circostanti sono state rinvenute delle testimonianze di insediamenti di cacciatori del Mesolitico (8.000-5.000 a.C.), attratti in questi luoghi dalla ricchezza della fauna: nel corso delle campagne di scavi sono stati portati alla luce selci, punte di lance, frecce e referti dei loro accampamenti. Fanno parte della storia più recente manufatti risalenti alla Grande Guerra.
La partenza per raggiungere i Laghi di Colbricon può essere duplice: la prima è da Malga Rolle (1910 m s.l.m.) [vedi foto], situata lunga la strada 1 km dopo il Passo Rolle in direzione di Paneveggio; lasciata l'auto in uno dei parcheggi presenti, si imbocca il sentiero poco più in basso al di là della strada (lo si vede tagliare il prato sottostante). La passeggiata è sicuramente facile e proponibile anche a bambini (durata variabile intorno ai 45 min); consiglio come sempre di munirsi però di calzature idonee! Attraversato il pascolo, con percorso ondulato e lastricato in sassi di porfido [vedi foto], ci si addentra in un bosco di abete rosso misto a larice e pino cembro, raggiungendo i laghetti di Colbricon, di origine glaciale [vedi foto], e l'omonimo rifugio (1927 m s.l.m.) [vedi foto], immersi in un bel paesaggio di cespuglietti nani (rododendri e ginepri) e radi larici e pini cembri. In due momenti dell'anno il sentiero assume una veste unica: in autunno per il manto di aghi che lo riveste [vedi foto], e all'inizio dell'inverno, quando la prima neve caduta lo copre colorandolo di bianco, senza impedirne il passaggio [vedi foto]. L'area è popolata da numerosi camosci e spesso si possono avvistare dei rapaci, tra i quali l'aquila reale; in zona è presente con numerose colonie anche la sua preda principale, la marmotta [vedi foto]. Un incontro un po' più fortunoso può avvenire anche con i cervi europei che popolano il parco (più probabile in prossimità della stagione degli accoppiamenti) [vedi foto]: in periodo invernale è molto più frequente avvistare le loro orme sulla neve fresca [vedi foto]. Lungo il sentiero è possibile, inoltre, ammirare una vera e propria scultura [vedi foto], il cui autore è il picchio muratore: avvistarlo sulle sommità degli abeti mentre svolazza da una punta ad un'altra è piuttosto semplice.
La seconda opzione prevede la partenza dal Centro Visitatori di San Mrtino: da qui, con un dislivello di circa 400m, per la maggior parte da affrontare all'ombra della foresta, è possibile godere delle stesse meraviglie affrontando un percorso più impegnativo; oltre la flora e la fauna già esposte sopra, è possibile osservare qualche scoiattolo ai piedi degli abeti e la volpe, più guardinga nei confronti di presenze estranee all'interno della foresta.Una terza opzione per raggiungere i Laghi di Colbricon è data da un giro ad anello: lasciata l'auto al Centro Visitatori di San Martino, sarà possibile prendere il pullman di linea per raggiungere la Malga Rolle; da qui si raggiungeranno i laghi e si tornerà all'auto abbandonando il sentiero affrontato precedentemente, imboccando il nuovo dal lato opposto dei laghi (per sicurezza meglio chiedere informazioni).
Prolungando la permanenza al passo fino a sera, sarà possibile godere di uno spettacolo unico nel suo genere: il colore della dolomia al tramonto [vedi foto]!
Ogni periodo dell'anno è affascinante: quello che gradisco maggiormente è l'autunno, per il colore oro della foresta regalato dagli aghi dei larici [vedi foto].
Le altre foto non inserite nel testo, a cui rimandano i link sopra presenti:
Se desideri vedere ulteriori foto di questi luoghi clicca qui.
Difficoltà: T
Le foto purtroppo non sono sempre esemplificative; appena possibile saranno sostituite. Per ulteriori informazioni, consiglio di visitare il sito http://parcopan.org/ (fonte del testo).
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Difficoltà: T
Le foto purtroppo non sono sempre esemplificative; appena possibile saranno sostituite. Per ulteriori informazioni, consiglio di visitare il sito http://parcopan.org/ (fonte del testo).
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4 commenti:
Fantastico, le Dolomiti sono sempre nel mio cuore, anche se è qualche anno che non ci ritorno. Bellissima la foto con la cima rossa, la classica 'Enrosadira' delle leggende ladine...
Bravo, belle foto e racconto molto particolareggiato.
grazie mille! le dolomiti non sono proprio ad un passo da casa, ma appena posso ne approfitto per farci un giretto!
Ciao Enrico, ho sempre trovato interessanti i tuoi tutorial sui posti che fotografi e ora mi servono per farmi un'infarinata di quello che mi aspetta recandomi in quessti luoghi. Thank you! :-)
Andrea
=) sono contento che questi piccoli "tutorial" possano servire a qualcuno!!!!
P.S.: vista la quantità di neve che troverai, considera l'acquisto delle ciaspole o di prenderle a noleggio!!
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