L'Area Faunistica di Paneveggio (Trento, Italia) è situata alcuni chilometri prima di raggiungere il Passo Rolle da località Predazzo, poco prima della deviazione per il Passo Valles. Immersa nel Parco Naturale di Paneveggio e delle Pale di San Martino, offre molti spunti turistici e perchè no fotografici. Il territorio del Parco Naturale si trova in un'area ricca di grandi contrasti: al suo interno le pareti rosate delle Dolomiti si contrappongono alle rocce scure punteggiate di laghetti di origine glaciale del Lagorai e di Cima Bocche, più in basso verdi foreste e i pascoli delle malghe.
Prevalentemente è organizzata in due sezioni: la prima, e sicuramente la più apprezzata dai turisti di passaggio, è il recinto del cervo europeo; la seconda, forse meno nota, è caratterizzata da un breve percorso all'interno della bosco.
L'organizzazione offre la possibilità anche alle scolaresche di effettuare gite guidate nel Parco, con diverse soluzioni.
Il recinto del Cervo Europeo
In un ampio spazio aperto circondato da angoli di foresta, a stretto contatto con i visitatori, il recinto ospita al suo interno circa 30 esemplari di cervo europeo (dal maschio dominante ai piccoli di stagione). I maschi adulti possono essere lunghi sino a 2,50 m (esclusa la coda che non supera i 20 cm) e alti, al garrese, sino a 1,50 m, con un peso che va dai 150 a più di 300 kg. Il palco delle corna è a dir poco affascinante: dopo 7 anni, i rami, o palchi, sono in numero variabile da 6 a 11, e non ne spuntano più altri. Quanto alle dimensioni e al peso delle corna, si nota una considerevole variabilità individuale. In generale, la lunghezza va da un minimo di 70 cm a un massimo, peraltro eccezionale, di 1,30 m. Il peso delle corna, negli individui adulti, è, in media, di 8-10 kg. Le femmine presentano dimensioni ridotte, ma la loro mole è a dir poco notevole. Nella giusta stagione è possibile osservare anche i piccoli di stagione, ancora con il manto maculato.
Ogni stagione dell'anno ha le sue caratteristiche: quella estiva, in cui è più probabile approfittare del bel tempo per ammirare queste nobili creature; inizio autunno, periodo degli amori; inverno, per il folto manto e la neve; primavera per il rifiorire della natura e, come già detto, per la presenza dei piccoli.
Da una zona di osservazione rialzata è possibile osservare i cervi pascolare, rincorrersi o semplicemente riposarsi all'ombra di abeti e larici.
Le creature non sembrano in cattività visti gli ampi spazi a loro disposizione, sono abituate alla presenza dell'uomo e non di rado si vedono ai bordi delle recinzioni; ma, consiglio personale e non solo, è preferibile non abituarli con cibi salati, e se proprio non si riesce a soddisfare altrimenti questa necessità, meglio sicuramente una mela!!!!
Il sentiero naturalistico ("Sentiero Marciò")
Sviluppato nella foresta contigua al recinto, inizia dal Centro Visitatori del Parco, che sarà poi il punto di arrivo. Durata circa di 60 minuti, lunghezza 1200 metri in falsopiano (dislivello 20m), classificazione facile.
Il percorso è ottimamente curato e lungo la strada sono dislocati 19 punti di osservazione che guidano il visitatore nella scoperta delle opportunità offerte:
1. Banco di porfido sul letto del torrente Travignolo (roccia che occupa buona parte della foresta, risalente a 200 milioni di anni fa) - [vedi foto]
2. Abete rosso (la specie arborea più diffusa nella foresta) - [vedi foto]
3. Sorbo degli uccellatori (arbusto, di cui si nutrono cervi e caprioli del parco e dei cui frutti, bacche rosse, si nutrono i numerosi uccelli presenti)
4. Pino cembro (specie diffusa soprattutto nella parte alta del bosco)
5. Lonicera nigra (arbusto)
6. Segnaletica (per sentieri alpinistici)
7. Bosco adulto coetaneo (alberi di circa 100 anni) - [vedi foto]
8. Rimboschimento su taglio raso (per la ricostruzione della foresta)
9. Morena glaciale (su buona parte della foresta, le rocce sono ricoperte da uno strato di sabbia, ciottoli e grossi massi asportati dal ghiaccio che, fino a 10.000 anni fa, occupava la conca di Paneveggio)
10. Ontano bianco (latifoglia arborea)
11. Pianta adulta su ceppaia (piante nate su ceppaie o tronchi caduti al suolo)
12. Pianta giovane su legno marcio (questo offre condizioni favorevoli alla gemmazione e alla vita delle piantine di Abete rosso)
13. Picchio (è possibile notare i fori nel tronco degli alberi; facendo silenzio e prestando attenzione sarà possibile udire il loro tamburellare e scorgerli in brevi voli da un ramo all'altro)
14. Larice (soprattutto ad alta quota) - [vedi foto]
15. Licheni (barba di bosco) - [vedi foto]
16. Bosco articolato (raccolti in una piccola superficie alberi di diverse dimensioni)
17. Scortecciature da capriolo (in primavera, per lo sfregamento delle corna contro alcuni alberi giovani)
18. Pino silvestre (sulla sinistra, 60 metri a valle; assai raro in questa foresta)
19. Passerella Forra Travignolo (sospesa ad una decina di metri dal torrente sottostante, offre un'affascinante scorcio per ammirare la potenza erosiva dell'acqua e dei detriti che trasporta) - [vedi foto] [vedi foto]
Difficoltà: T
Le foto purtroppo non sono sempre esemplificative; appena possibile saranno sostituite. Per ulteriori informazioni, consiglio di visitare il sito http://parcopan.org/ (fonte del testo).
L'organizzazione offre la possibilità anche alle scolaresche di effettuare gite guidate nel Parco, con diverse soluzioni.
Il recinto del Cervo Europeo
In un ampio spazio aperto circondato da angoli di foresta, a stretto contatto con i visitatori, il recinto ospita al suo interno circa 30 esemplari di cervo europeo (dal maschio dominante ai piccoli di stagione). I maschi adulti possono essere lunghi sino a 2,50 m (esclusa la coda che non supera i 20 cm) e alti, al garrese, sino a 1,50 m, con un peso che va dai 150 a più di 300 kg. Il palco delle corna è a dir poco affascinante: dopo 7 anni, i rami, o palchi, sono in numero variabile da 6 a 11, e non ne spuntano più altri. Quanto alle dimensioni e al peso delle corna, si nota una considerevole variabilità individuale. In generale, la lunghezza va da un minimo di 70 cm a un massimo, peraltro eccezionale, di 1,30 m. Il peso delle corna, negli individui adulti, è, in media, di 8-10 kg. Le femmine presentano dimensioni ridotte, ma la loro mole è a dir poco notevole. Nella giusta stagione è possibile osservare anche i piccoli di stagione, ancora con il manto maculato.
Ogni stagione dell'anno ha le sue caratteristiche: quella estiva, in cui è più probabile approfittare del bel tempo per ammirare queste nobili creature; inizio autunno, periodo degli amori; inverno, per il folto manto e la neve; primavera per il rifiorire della natura e, come già detto, per la presenza dei piccoli.
Da una zona di osservazione rialzata è possibile osservare i cervi pascolare, rincorrersi o semplicemente riposarsi all'ombra di abeti e larici.
Le creature non sembrano in cattività visti gli ampi spazi a loro disposizione, sono abituate alla presenza dell'uomo e non di rado si vedono ai bordi delle recinzioni; ma, consiglio personale e non solo, è preferibile non abituarli con cibi salati, e se proprio non si riesce a soddisfare altrimenti questa necessità, meglio sicuramente una mela!!!!
Il sentiero naturalistico ("Sentiero Marciò")
Sviluppato nella foresta contigua al recinto, inizia dal Centro Visitatori del Parco, che sarà poi il punto di arrivo. Durata circa di 60 minuti, lunghezza 1200 metri in falsopiano (dislivello 20m), classificazione facile.
Il percorso è ottimamente curato e lungo la strada sono dislocati 19 punti di osservazione che guidano il visitatore nella scoperta delle opportunità offerte:
1. Banco di porfido sul letto del torrente Travignolo (roccia che occupa buona parte della foresta, risalente a 200 milioni di anni fa) - [vedi foto]
2. Abete rosso (la specie arborea più diffusa nella foresta) - [vedi foto]
3. Sorbo degli uccellatori (arbusto, di cui si nutrono cervi e caprioli del parco e dei cui frutti, bacche rosse, si nutrono i numerosi uccelli presenti)
4. Pino cembro (specie diffusa soprattutto nella parte alta del bosco)
5. Lonicera nigra (arbusto)
6. Segnaletica (per sentieri alpinistici)
7. Bosco adulto coetaneo (alberi di circa 100 anni) - [vedi foto]
8. Rimboschimento su taglio raso (per la ricostruzione della foresta)
9. Morena glaciale (su buona parte della foresta, le rocce sono ricoperte da uno strato di sabbia, ciottoli e grossi massi asportati dal ghiaccio che, fino a 10.000 anni fa, occupava la conca di Paneveggio)
10. Ontano bianco (latifoglia arborea)
11. Pianta adulta su ceppaia (piante nate su ceppaie o tronchi caduti al suolo)
12. Pianta giovane su legno marcio (questo offre condizioni favorevoli alla gemmazione e alla vita delle piantine di Abete rosso)
13. Picchio (è possibile notare i fori nel tronco degli alberi; facendo silenzio e prestando attenzione sarà possibile udire il loro tamburellare e scorgerli in brevi voli da un ramo all'altro)
14. Larice (soprattutto ad alta quota) - [vedi foto]
15. Licheni (barba di bosco) - [vedi foto]
16. Bosco articolato (raccolti in una piccola superficie alberi di diverse dimensioni)
17. Scortecciature da capriolo (in primavera, per lo sfregamento delle corna contro alcuni alberi giovani)
18. Pino silvestre (sulla sinistra, 60 metri a valle; assai raro in questa foresta)
19. Passerella Forra Travignolo (sospesa ad una decina di metri dal torrente sottostante, offre un'affascinante scorcio per ammirare la potenza erosiva dell'acqua e dei detriti che trasporta) - [vedi foto] [vedi foto]
Difficoltà: T
Le foto purtroppo non sono sempre esemplificative; appena possibile saranno sostituite. Per ulteriori informazioni, consiglio di visitare il sito http://parcopan.org/ (fonte del testo).
Nessun commento:
Posta un commento