Un sabato mattina mi sono svegliato e, stranamente da come gira in questi ultimi, tempi c'era il sole!!
Così ho preso al volo reflex e treppiede e mi sono avviato con la mia mitica Renault Clio '97 (che ormai ha i giorni contati!!) per un giretto esplorativo sui Colli Berici, nel vicentino.
Non è facile trovare dei buoni paesaggi da queste parti ed è necessaria una buona dose di inventiva per "limitare" la presenza umana... ho svoltato nei vicoli più nascosti per trovarmi di fronte a scenari molto interessanti, ma essendo una spedizione esplorativa non ho scatti da mostrarvi...
Dopo un po' che facevo su e giù per queste strade fantasma sono scollinato in direzione di Barbarano Vicentino; ormai era ora di tornare verso casa, ma arrivato a Villaga la tentazione di tirar fuori la D40 è stata troppo forte!!
Un campo di colza era lo sfondo perfetto per i primi papaveri che timidamente coloravano di rosso i bordi delle strade; così ne ho raccolti un paio e ho tentato due esperimenti per ottenere delle "pseudo-macro" vista l'attrezzatura che possiedo.
L'obiettivo era quello di ottenere uno sfocato che esaltasse il soggetto; per ottenere ciò con un nikkor 55-200 f/4-5.6 con distanza minima di messa a fuoco pari a 120cm è necessario porre una sufficiente distanza tra soggetto e sfondo. Lo sfocato (per quel poco che so...) può essere di due modi: 1) sfocato uniforme; 2) sfocato parzialmente leggibile.
Test 1: sfocato uniforme
Per raggiungere questo obiettivo ho posto una distanza di circa 8-10m tra il mio soggetto e lo sfondo. Il secondo problema da affrontare per la riuscita dello scatto era il punto di ripresa: essendo il campo di colza designato per lo sfondo in piano, mi era necessaria un'inquadratura da una certa altezza (non raggiungibile con l'utilizzo del solo treppiede). Così ho montato D40 e Nikkor 55-200 sul treppiede e il tutto l'ho posizionato sulla capotta della macchina!! Ora non mi restava che centrare il mio soggetto (i papaveri li ho tenuti in mano) e premere il pulsante per lo scatto remoto!!
Test 2: sfondo parzialmente leggibile
Anche in questo caso è stato di fondamentale importanza calcoare la distanza corretta tra soggetto e sfondo. Per ottenere ciò che mi ero prefissato, mi sono portato al margine del prato di colza e ho sfruttato una delle piante più alte come "supporto" per il mio fiore. A questo punto non mi è restato che inquadrare e cliccare!, cercando di isolare il più possibile il complesso soggetto-supporto dalle piante vicine, in modo da stagliarle come ultimo elemento sullo sfondo.
Note tecniche: come era attendibile, in dettaglio e nitidezza il Nikkor 55-200 f/4-5.6 non può competere con obiettivi adatti a tale genere fotografico; se ci si accontenta di effettuare foto senza pretese in merito (come per me in fin dei conti, che utilizzo il genere tanto per amazzare la noia!), con una buona inventiva si possono ottener risultati sufficientemente soddisfacenti.
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Così ho preso al volo reflex e treppiede e mi sono avviato con la mia mitica Renault Clio '97 (che ormai ha i giorni contati!!) per un giretto esplorativo sui Colli Berici, nel vicentino.
Non è facile trovare dei buoni paesaggi da queste parti ed è necessaria una buona dose di inventiva per "limitare" la presenza umana... ho svoltato nei vicoli più nascosti per trovarmi di fronte a scenari molto interessanti, ma essendo una spedizione esplorativa non ho scatti da mostrarvi...
Dopo un po' che facevo su e giù per queste strade fantasma sono scollinato in direzione di Barbarano Vicentino; ormai era ora di tornare verso casa, ma arrivato a Villaga la tentazione di tirar fuori la D40 è stata troppo forte!!
Un campo di colza era lo sfondo perfetto per i primi papaveri che timidamente coloravano di rosso i bordi delle strade; così ne ho raccolti un paio e ho tentato due esperimenti per ottenere delle "pseudo-macro" vista l'attrezzatura che possiedo.
L'obiettivo era quello di ottenere uno sfocato che esaltasse il soggetto; per ottenere ciò con un nikkor 55-200 f/4-5.6 con distanza minima di messa a fuoco pari a 120cm è necessario porre una sufficiente distanza tra soggetto e sfondo. Lo sfocato (per quel poco che so...) può essere di due modi: 1) sfocato uniforme; 2) sfocato parzialmente leggibile.
Test 1: sfocato uniforme
Per raggiungere questo obiettivo ho posto una distanza di circa 8-10m tra il mio soggetto e lo sfondo. Il secondo problema da affrontare per la riuscita dello scatto era il punto di ripresa: essendo il campo di colza designato per lo sfondo in piano, mi era necessaria un'inquadratura da una certa altezza (non raggiungibile con l'utilizzo del solo treppiede). Così ho montato D40 e Nikkor 55-200 sul treppiede e il tutto l'ho posizionato sulla capotta della macchina!! Ora non mi restava che centrare il mio soggetto (i papaveri li ho tenuti in mano) e premere il pulsante per lo scatto remoto!!
Test 2: sfondo parzialmente leggibile
Anche in questo caso è stato di fondamentale importanza calcoare la distanza corretta tra soggetto e sfondo. Per ottenere ciò che mi ero prefissato, mi sono portato al margine del prato di colza e ho sfruttato una delle piante più alte come "supporto" per il mio fiore. A questo punto non mi è restato che inquadrare e cliccare!, cercando di isolare il più possibile il complesso soggetto-supporto dalle piante vicine, in modo da stagliarle come ultimo elemento sullo sfondo.
Note tecniche: come era attendibile, in dettaglio e nitidezza il Nikkor 55-200 f/4-5.6 non può competere con obiettivi adatti a tale genere fotografico; se ci si accontenta di effettuare foto senza pretese in merito (come per me in fin dei conti, che utilizzo il genere tanto per amazzare la noia!), con una buona inventiva si possono ottener risultati sufficientemente soddisfacenti.
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7 commenti:
Posso assicurarti che sei il possessore di D40 a cui ho visto tirar fuori le migliori immagini che mi sia capitato di vedere sul web.
E so di non esagerare.
La cura e la dedizione che ci metti sono lodevoli: soltanto così si possono ottenere splendide immagini con obiettivi che magari molti denigrano ma che alla fine, anche loro, non sono poi così male.
Ti assicuro che difficilmente si vedono "macro" così ben definite e contrastate come questi tuoi ultimi papaveri.
Davvero tanti tanti complimenti!
PS: splendida la luce che hai saputo sfruttare!
3 pensieri spontanei
1) La clio del '97 non e` poi cosi` vecchia! E` una signora e come tale e` incontrollabile, emotiva ma insostituibile!
2)Perche` devi eliminire l`elemento umano? o e` solo questione di tempo ed evoluzione?
3)splendidi fiori!
Da fotografo quasicellularista non ci provo neanche a commentare la resa fotografica.
Riecco l'Enrico che piace a me, sperimentatore e che spiega con dovizia di particolari i motivi e la tecnica utilizzata per arrivare alle sue immagini. Sei davvero prezioso in questi tuoi mini trattati, che leggo sempre con grande attenzione. Le foto sono entrambe molto belle ed ottimamente costruite. Emozionalmente mi colpisce di più la prima, perchè il papavero si staglia in modo netto sul mare giallo. Nella seconda ottima comunque la scelta di avvicinarsi ad un fiore di colza, perchè sembra che il papavero abbia delle minuscole braccine....
Grazie infinite amici per il passaggio e le belle parole espresse!! (quelle di Giuliano fin troppo buone!!)
Paolo: l'elemento umano spesso è di disturbo in scenari ricchi di natura, ovvio può diventare elemento essenziale di una foto nel momento in cui lo si sa "domare"!!
Luca: sono contento che questo lato del blog ti coinvolga perchè è di gran lunga quello che mi appassiona di più quando scrivo un post!!
Grazie ancora di cuore!!
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