Un filtro Natural Density (ND) è praticamente un modo per prolungare il tempo di esposizione in modo da ottenere diversi effetti: uno tra i più comuni è l'effetto "movimento" dell'acqua di torrenti e cascate.
Esistono diverse gradazioni di filtri ND: 2, 4, 8 o addirittura maggiori. Ma cosa indica il numero che troviamo di fianco ad un filtro ND? per rispondere, facciamo un esempio: un filtro ND8 sottoespone l'immagine di 3 stop, circa è come se passassimo da una sensibilità ISO di 8oo ad una inferiore di 100. Questo ha l'ovvia conseguenza che se vorrò esporre correttamente il soggetto, dovrò aumentare il tempo di esposizione.
Esistono diverse gradazioni di filtri ND: 2, 4, 8 o addirittura maggiori. Ma cosa indica il numero che troviamo di fianco ad un filtro ND? per rispondere, facciamo un esempio: un filtro ND8 sottoespone l'immagine di 3 stop, circa è come se passassimo da una sensibilità ISO di 8oo ad una inferiore di 100. Questo ha l'ovvia conseguenza che se vorrò esporre correttamente il soggetto, dovrò aumentare il tempo di esposizione.
Foto1: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 18mm - ISO200 - f/22 - 1.3sec + POLA + ND8 + Tripod
Foto2: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 24mm - ISO200 - f/22 - 1.6sec + POLA + ND8 + Tripod
Foto3: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 26mm - ISO200 - f/22 - 1.6sec + POLA + ND8 + Tripod
Per ottenere scatti come quelli postati (non hanno certamente la pretesa di essere presi come esempio, si possono definire dilettevoli test!!), sarà necessario intervenire almeno nelle nostre tre variabili: apertura del diaframma, tempo di esposizione, sensibilità ISO (vedi post precedente). Per farla breve, più bassa sarà la sensibilità ISO impostata e più riusciremo a chiudere il diaframma, più potremmo allungare il tempo di esposizione per ottenere quest'effetto. I filtri ND, come detto, sono degli aiuti aggiuntivi che ci permettono di ottenere lo stesso risultato nel caso in cui le condizioni di luce non permettano di impostare un tempo di esposizione sufficientemente lungo (a volte alcuni filtri, soprattutto gli ND8, non risultano totalmente neutri e le nostre immagini avranno una componente rossa dominante). Soprattutto nel caso in cui si desidera ottenere foto che abbiano come soggetto principale l'acqua, sarà indispensabile (a mio avviso) munirsi anche di un filtro polarizzatore circolare: ci aiuterà ad eliminare tutti quei fastidiosi riflessi che tale superficie comporta.
Foto4: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 24mm - ISO200 - f/22 - 1sec + POLA + ND8 + Tripod
Foto5: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 26mm - ISO200 - f/22 - 1.3sec + POLA + ND8 + Tripod
Come da titolo, il test si è svolto lunghe le sponde del Rio Stava, nell'omonima valle che si sviluppa lateralmente alla Val di Fiemme, in corrispondenza del borgo di Tesero. Nonostante l'ombra della vegetazione, la luce era talmente intensa che senza quest'aiuto non sarei riuscito a portare a casa nessuno scatto! Infatti, non sono riuscito ad ottenere tempi di esposizione superiori a 1.6 sec. (senza filtro avrei dovuto impostare il tempo di esposizione tra 1/60 di sec. e 1/100 di sec. per esporre correttamente l'immagine, precludendomi così la possibilità di ottenere il risultato cercato).
Foto6: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 18mm - ISO200 - f/22 - 1.3sec + POLA + ND8 + Tripod
Foto7: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 18mm - ISO200 - f/22 - 1.6sec + POLA + ND8 + Tripod
Foto8: NikonD40 + Nikkor18-55mm a 18mm - ISO200 - f/22 - 1.6sec + POLA + ND8 + Tripod
Una tra le tante domande a cui però non riesco a dare una parvenza di risposta è la seguente: perchè a volte, utilizzando la stessa ottica e la stessa fotocamera, non riesco ad aprire/chiudere il diaframma come altre volte mi è consentito (variabilità da f/22 a f/32 per esempio)? è per le differenti condizioni di luce presenti?
La risposta era semplice: dipende dalle caratteristiche intrinseche dell'ottica che stiamo utilizzando e dalla lunghezza focale a cui decidiamo di utilizzarla. Un esempio per chiarire questo concetto: analizziamo la dicitura di una delle ottiche base fornite dalla casa Nikon, il Nikkor 18-55mm f/3.5-5.6GII AF-S DX Zoom. La variazione dell'apertura del diaframma tra f/3.5 e f/5.6 dipende, come già detto, dalla lunghezza focale che decidiamo di utilizzare, quindi a 18mm avremmo un'apertura del diaframma con f/3.5, mentre a 55mm sarà con f/5.6. Lo stesso vale per la possibilità di chiusura del diaframma: a 18mm avremo al massimo f/22, mentre a 55mm arriveremo fino a f/36 (questo quindi andrà ad influire sul nostro tempo di esposizione!!)
Vediamo per esempio un'altra ottica della stessa casa: il Nikkor 70-200mm f/2.8G ED-IF AF-S VR Zoom. In questo caso l'apertura del diaframma a f/2.8 è indipendente dalla lunghezza focale che decidiamo di utilizzare, quindi sarà tale sia a 70mm che a 200mm (e questo è uno dei motivi principali che caratterizzano il costo elevato di tali ottiche).
Risposta fornitami da Stefano Cuccolini.
Vediamo per esempio un'altra ottica della stessa casa: il Nikkor 70-200mm f/2.8G ED-IF AF-S VR Zoom. In questo caso l'apertura del diaframma a f/2.8 è indipendente dalla lunghezza focale che decidiamo di utilizzare, quindi sarà tale sia a 70mm che a 200mm (e questo è uno dei motivi principali che caratterizzano il costo elevato di tali ottiche).
Risposta fornitami da Stefano Cuccolini.
Sitografia: http://www.hoyafilter.com/
2 commenti:
Bravo Enrico!
I tuoi scatti ai corsi d'acqua continuano a migliorare !!!
grazie mille Alberto! detto da te è un immenso piacere!!
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