Patrenza: Pampeago
Tempo totale: 5 h
Dislivello: 550 m
Difficoltà: E (se si esclude l'ultimo tratto di difficoltà EE).
Alpe di Pampeago, vicino alla rinomata località turistica di Predazzo in Val di Fiemme (TN).
Il sentiero geologico fu ideato negli anni settanta dal professor Elio Sommavilla e costituisce una delle mete più ricercate di questa località.
Diversi sono i punti di accesso a questa escursione: attraverso le funivie del Latemar 2200 con partenza pochi km passato Predazzo in direzione di Moena (Val di Fassa), raggiungendo così facilmente il Passo Feudo; oppure da Pampeago, seguendo la Val di Stava da Tesero, pochi km prima di Predazzo. Personalmente consiglio questa seconda alternativa che permette di seguire interamente il sentiero geologico nelle sue 32 stazioni.
Lasciata l'auto nei parcheggi degli impianti di risalita di Pampeago (1760 m s.l.m.), si prosegue seguendo la strada bianca in direzione della Malga Zischgalm (2000 m s.l.m.) e da qui in direzione del Passo Feudo (tempo totale: 1,5 h). Il sentiero non è sempre ben segnalato, consiglio di avere con sé una cartina dell'escursione (un cartellone con la mappa è presente all'imbocco della strada). Lasciata la malga sulla sinistra, si prosegue a salire verso destra, ormai al di fuori della vegetazione di pini cembri che caratterizzano il paesaggio: poco prima di arrivare al passo, sarà necessario abbandonare il sentiero ed imboccare una stradina che scende sulla destra onde evitare di perdere le stazioni 5 e 6 (il bivio non è segnalato). Oltrepassate le prime stazioni introduttive, si entra nel vivo del percorso con la possibilità di stare a tu per tu con la numerose varietà di formazioni rocciose che affiorano lungo il sentiero; le tabelle esplicative ci condurranno passo per passo, ma la presenza di una persona esperta nel gruppo facilita le operazioni e permette di osservare particolari altrimenti tralasciati.
L'ultimo tratto è il più impegnativo ma sicuramente vale la pena di essere percorso: ricavato con numerosi zig zag ai bordi di un canyon, permette di risalire lungo il suo margine sinistro (consigliate scarpe adeguate; nonostante le protezioni, consiglio di porre particolare attenzione qualora si optasse di affrontarlo con bambini). Qui si conclude la nostra avventura nel tempo.
Di seguito riporto alcuni esempi di ciò che sarà possibile osservare durante l'escursione: Conglomerato di Richthofen, Calcari Scuri di Morbiac, Formazione di Livinalongo, Filoni Lavici...
Schema esemplificativo delle postazioni:
Il testo e le immagini/fotografie presentano i numerosi punti di osservazione.
Nella parte sinistra è sempre riportata la colonna stratigrafica che rappresenta la successione delle rocce che oggi affiorano nell'area dolomitica.
I bollini numerati rappresentano i vari stop dell'itinerario (evidenziato in blu quello a cui si è giunti).
Nella parte sinistra è sempre riportata la colonna stratigrafica che rappresenta la successione delle rocce che oggi affiorano nell'area dolomitica.
I bollini numerati rappresentano i vari stop dell'itinerario (evidenziato in blu quello a cui si è giunti).
Di seguito ho riportato alcuni degli scatti esemplificativi degli affioramenti visibili lungo il percorso:
Sitografia:
http://www.geoturismo.it/
http://www.trekking.it/
http://www.valdifiemme.it/
http://www.girovagandointrentino.it/
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