Era una serata di Aprile, i campi di colza ormai erano già in fiore da qualche giorno; giro spesso con reflex e tutto il necessario in auto, sperando sempre di trovare un momento di buona luce da catturare, un attimo particolare che valga la pena di fissare nel tempo... un'emozione da congelare!
Avevo già adocchiato questo piccolo campo di colza, situato tra le case e le villette di Granella (VI): la strada la percorro spesso per andare a trovare la mia ragazza. Quella sera, i raggi disegnavano una luce particolare su questo mare giallo; la contrapposizione che avevo davanti agli occhi mi ha spinto ad accostare l'auto e prendere la D40 tra le mani: la bellezza della natura e il suo affascinante colore da un lato e l'industria, con i tralicci alle spalle dall'altro, avevano catturato il mio occhio e fatto viaggiare la mia mente!
Ora si trattava di scegliere la composizione, e quindi l'ottica adatta: volevo principalmente sfruttare luce e colore, dando maggior spazio alla colza. Così ho montato il Nikkor 12-24 f/4 e composto in verticale per avere una buona profondità: il campo non era di dimensioni notevoli... Il mio treppiede (se così si può definire!) non garantiva stabilità all'altezza necessaria per lo scatto, così la scelta è stata obbligatoria: scattare a mano libera!
Ho scleto l'inquadratura a 24mm per limitare il più possibile le case nei dintorni, elementi che personalmente consideravo di disturbo per il progetto da realizzare. ISO 200 per ottenere il massimo della qualità dalla D40; f/11 per avere tutto a fuoco sfruttando l'iperfocale: tempo di esposizione 1/40" (scatto in modalità manuale il 95% delle mie foto; non ho particolare fiducia nell'esposimetro della D40, per cui vado molto ad occhio sfruttando quel poco di esperienza che ho e aggiunstando il tiro magari con qualche scatto: il digitale lo permette!!). Il tempo era sufficiente per ottenere uno scatto nitido per chi ha una buona mano, ma conoscendo le mie ed essendo anche presente del venticello, ho preferito andare sul sicuro e appoggiare i gomiti alla portiera dell'auto per avere un punto fisso a cui far riferimento... ora si trattava solo di inquadrare!
Come detto in precedenza, la scelta era ricaduta su una composizione verticale per regalare maggior profondità alla scena: sfruttando la regola dei terzi, ho lasciato nei 2/3 inferiori il mare giallo e mi sono avvicinato al massimo per inserire qualche fiori in primo piano per introdurre l'occhio nella scena; nel terzo superiore ho inserito industria e sfondo, che grazie alla presenza di qualche nuvolone, ha chiuso in mondo più dinamico la scena.
Avevo già adocchiato questo piccolo campo di colza, situato tra le case e le villette di Granella (VI): la strada la percorro spesso per andare a trovare la mia ragazza. Quella sera, i raggi disegnavano una luce particolare su questo mare giallo; la contrapposizione che avevo davanti agli occhi mi ha spinto ad accostare l'auto e prendere la D40 tra le mani: la bellezza della natura e il suo affascinante colore da un lato e l'industria, con i tralicci alle spalle dall'altro, avevano catturato il mio occhio e fatto viaggiare la mia mente!
Ora si trattava di scegliere la composizione, e quindi l'ottica adatta: volevo principalmente sfruttare luce e colore, dando maggior spazio alla colza. Così ho montato il Nikkor 12-24 f/4 e composto in verticale per avere una buona profondità: il campo non era di dimensioni notevoli... Il mio treppiede (se così si può definire!) non garantiva stabilità all'altezza necessaria per lo scatto, così la scelta è stata obbligatoria: scattare a mano libera!
Ho scleto l'inquadratura a 24mm per limitare il più possibile le case nei dintorni, elementi che personalmente consideravo di disturbo per il progetto da realizzare. ISO 200 per ottenere il massimo della qualità dalla D40; f/11 per avere tutto a fuoco sfruttando l'iperfocale: tempo di esposizione 1/40" (scatto in modalità manuale il 95% delle mie foto; non ho particolare fiducia nell'esposimetro della D40, per cui vado molto ad occhio sfruttando quel poco di esperienza che ho e aggiunstando il tiro magari con qualche scatto: il digitale lo permette!!). Il tempo era sufficiente per ottenere uno scatto nitido per chi ha una buona mano, ma conoscendo le mie ed essendo anche presente del venticello, ho preferito andare sul sicuro e appoggiare i gomiti alla portiera dell'auto per avere un punto fisso a cui far riferimento... ora si trattava solo di inquadrare!
Come detto in precedenza, la scelta era ricaduta su una composizione verticale per regalare maggior profondità alla scena: sfruttando la regola dei terzi, ho lasciato nei 2/3 inferiori il mare giallo e mi sono avvicinato al massimo per inserire qualche fiori in primo piano per introdurre l'occhio nella scena; nel terzo superiore ho inserito industria e sfondo, che grazie alla presenza di qualche nuvolone, ha chiuso in mondo più dinamico la scena.
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