Purtroppo le occasioni in cui sfruttare gli ultimi raggi di sole per qualche scatto in montagna non sono state molte, anzi davvero rare... e in tutte ho sfruttato il mio nikkor 18-55 per ottenere una visuale quanto più ampia possibile. Ma forse non sempre si è rivelata la scelta giusta... provo a portare un esempio.
In questo scatto, già pubblicato sul blog nel post precedente, ho appunto sfruttato l'ottica sopra citata impostando una lunghezza focale di 42mm per ottenere una visione d'insieme del gruppo delle Pale di San Martino.
Con questo non voglio dire che la foto non sia eseguita "correttamente" da un punto di vista tecnico; riguardandola attentamente, però, ho selezionato un angolo di visuale...
...il gioco di luce ed ombra creato dalle nuvole che oscuravano a tratti il sole e la cornice naturale offerta dalle nubi spumose che sovrastavano le vette, mi hanno suggerito questo taglio!
Ovviamente, essendo un crop alquanto ristretto, pecca in qualità... forse però questa particolare condizione meteorologica meritava un'ottica differente dal 18-55, un'ottica che permettesse di selezionare un dettaglio e immortalarlo in tutto il suo splendore!
Tutto questo mi ha permesso di capire che quasi sempre mi sono soffermato a cogliere la magia di questi momenti in tutto il loro insieme; a vote, però, scomponendo l'insieme colto dal nostro occhio, potremmo avere la possibilità di catturare attimi e particolari senza paragone!
Ed è in occasioni come quella riportata in cui, secondo il mio personale parere, il dettaglio può regalare un'emozione in più...
In questo scatto, già pubblicato sul blog nel post precedente, ho appunto sfruttato l'ottica sopra citata impostando una lunghezza focale di 42mm per ottenere una visione d'insieme del gruppo delle Pale di San Martino.
Con questo non voglio dire che la foto non sia eseguita "correttamente" da un punto di vista tecnico; riguardandola attentamente, però, ho selezionato un angolo di visuale...
...il gioco di luce ed ombra creato dalle nuvole che oscuravano a tratti il sole e la cornice naturale offerta dalle nubi spumose che sovrastavano le vette, mi hanno suggerito questo taglio!
Ovviamente, essendo un crop alquanto ristretto, pecca in qualità... forse però questa particolare condizione meteorologica meritava un'ottica differente dal 18-55, un'ottica che permettesse di selezionare un dettaglio e immortalarlo in tutto il suo splendore!
Tutto questo mi ha permesso di capire che quasi sempre mi sono soffermato a cogliere la magia di questi momenti in tutto il loro insieme; a vote, però, scomponendo l'insieme colto dal nostro occhio, potremmo avere la possibilità di catturare attimi e particolari senza paragone!
Ed è in occasioni come quella riportata in cui, secondo il mio personale parere, il dettaglio può regalare un'emozione in più...
7 commenti:
Bel post Enrico, molto interessante leggere le tue riflessioni. Mi permetto però di dirti che in questo caso non basta ritagliare un pezzo di foto, ma va costruita di nuovo, focalizzando maggiormente il dettaglio. Nel tuo caso la costruzione armonica dello scatto originale non c'è nel crop, perchè ad esempio le punte degli alberi che nella foto originale fanno quasi da quinta di contenimento per non far scappare l'occhio dell'osservatore, nel crop diventano elemento di disturbo, catalizzando lo sguardo che, volente o nolente, mi cade su quell'area scura. Ovviamente sono solo mie interpretazioni, non è detto che per tutti sia così.
Luca
Ciao Luca, sono contento di leggere questa tua riflessione soprattutto perchè la condivido a pieno; il mio era più che altro uno spunto riflessivo per chi l'avesse letto, e vedo con piacere che la riflessione che hai fatto integra pienamente il mio pensiero!! Il crop era solo di aiuto per focalizzare l'attenzione in modo visivo per dare un'idea più rapida di quello che volevo trasmettere; doveva infatti trasparire che lo scatto andava costruito sul posto...
Hai espresso molto bene in poche parole dei concetti che io non sarei stato in grado di esprimere con frasi e frasi!!
Ancora una volta, ma mai abbastanza, ti ringrazio!
Ciao Enrico, colgo qui l'occasione per ringraziarti molto per i consigli che mi hai dato per la val di Fiemme! Ora digerirò per bene le tue info! :-)
Venendo a questo post devo dire che la prima è una delle più belle foto che abbia visto ultimamente: luce favolosa, chiaroscuri perfetti, gran senso della profondità e magistrale interpretazione di questo soggetto: classico esempio di quando a fare il fotografo sono il "manico" e la passione che egli dedica ai suoi soggetti! Ottimo lo spunto della seconda, ma emozionalmente non mi colpisce come la prima, concordo con Luca. Comunque il tuo spunto è assolutamente corretto. Spesso ci si fossilizza su certe focali e certe inquadrature e ci si perde il bello del particolare o vicevera, dell'insieme. Si rimane aridi, così...Invece cercando di variare ed esplarare la varietà di inquadrature e focali possibili si trovano foto sempre migliori e un modo di fotografare che si mantiene fresco.
Un salutone
Andrea
Grazie Andrea, le tue parole sono fin troppo buone!! Scherzi a parte, ti ringrazio infinitamente soprattutto per la tua costanza nel seguire ciò che propongo permettendomi così continui spunti su cui migliorare!! Purtroppo non ho soldi da investire nella fotografia e il primo stipendio non lo vedrò prima di marzo!! Quindi non mi resterà altro che re-interpretare il materiale che ho!! appena arriveranno i raggi di sole scapperò in montagna, non ne posso più di tutta questa pioggia!!
Ciao Enrico, sono pienamente d'accordo con quanto hai scritto! ...spesso riuscire a stringere solamente su certi particolari della scena porta a grandissime foto come in questo caso, complimenti!
Allena moltissimo l'occhio...io ho avuto la fortuna di aver passato quasi 2 mesi solo con l'80-200 (avevo il 18-70 in assistenza) e ho scoperto nuovi punti di vista..
Inizialmente usavo esclusivamente il 55-200, il 18-55 era un peso in più nello zaino! Ora i ruoli si erano un po' invertiti... chissà che trovi la giusta via di mezzo!! ;-P
Grazie infinite Stefano!!
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