Dopo aver visto le favolose immagini notturne di Alberto Segramora e Andrea Moro, ho avuto immediatamente un pallino: utilizzare questa tecnica, a me prima sconosciuta, in alta montagna!!
Così sfruttando il bel tempo previsto per sabato, mi sono recato al Passo Rolle (circa 2000m s.l.m.) e ho voluto effettuare i primi tentativi...non ho avuto tempo di fare ciò che desideravo, purtroppo, e quindi non sono stato soddisfatto a pieno, ma mi è bastato per capire su cosa documentarmi: 1) la messa a fuoco (MAF) (il principale problema che ho incontrato); 2) la validità della mia D40 e del Nikkor 18-55 f/3.5-5.6 in queste situazioni.
Dopo aver letto qualche articolo (vedi sitografia), ho deciso di effettuare un esperimento fai da te (di dubbia validità) in casa.
Volendo arrivare ad ottenere degli scatti non con delle "strisciate", ma con stelle puntiformi, ho deciso di utilizzare una lunghezza focale pari a 18mm per "testare" il comportamento dell'ottica a tutta apertura (f/3.5) e ad alte sensibilità ISO (in prospettiva di diminuire il più possibile il tempo di esposizione, come suggeritomi da Andrea).
Ho oscurato la camera da letto, lasciando solo una piccola fessura nella tapparella; inoltre, ho lasciato il computer acceso in modo da creare diverse sorgenti di illuminazione (di dubbia validità anche quest'idea!!).
Ho effettuato alcuni scatti per capire la MAF: impostato sulla modalità manuale (mettere a fuoco in automatico avevo già capito al Rolle che non era possibile, chissà perchè!!??), ho portato la MAF all'infinito e ho scattato; dopo di che, ho spostato la ghiera a poco a poco, effettuando vari scatti fino a giungere alla corretta MAF. (La camera era buia sufficientemente da non poter utilizzare il mirino; avevo già calcolato il corretto tempo di esposizione)
Vista la finalità del test, poi, ho effettuato la stessa cosa con diverse sensibilità ISO per capire il limite massimo a cui la D40 è ancora accettabile. Ho scelto due valori: ISO 1600 e H1 (che a quanto scritto sul libretto della Nikon, incremeta di 1EV la sensibilità ISO 1600, portandola circa a 3200).
Questo è il risultato:
Dettaglio della seconda serie di scatti per il rumore (angolo in alto a destra, ingrandimento al 100%)
Dettaglio della seconda serie di scatti per il rumore (parte centrale sotto la scrivania, ingrandimento al 100%)
MAF: il modo migliore che ho trovato, è stato quello di effettuare vari scatti, controllado successivamente sul monitor LCD della fotocamera la MAF (come descritto in precedenza; per ulteriori strategie, consiglio di leggere l'articolo di Davide Necchi, "Fotografare la notte").
Per il comportamento della D40 e del Nikkor 18-55 f/3.5-5.6 a f/3.5, direi che fino a ISO 1600 il rumore è accettabile (limite limite, visto il secondo dettaglio...non so quanto si possa ridurre il rumore eventualmente in PP e se convenga in termini di qualità), mentre diventa esagerato a ISO H1 (purtroppo non ho scatti a ISO 800).
L'utilizzo della fotocamera è obbligato (a mio avviso) in modalità manuale (l'esposimetro in queste situazione non funziona...).
Mi farebbe piacere avere vostri pareri sulla validità di questo test!!
Sitografia:
Davide Necchi - A zonzo per le montagne
Juza Nature Photography - Articolo1
Juza Nature Photography - Articolo2
Dopo aver letto qualche articolo (vedi sitografia), ho deciso di effettuare un esperimento fai da te (di dubbia validità) in casa.
Volendo arrivare ad ottenere degli scatti non con delle "strisciate", ma con stelle puntiformi, ho deciso di utilizzare una lunghezza focale pari a 18mm per "testare" il comportamento dell'ottica a tutta apertura (f/3.5) e ad alte sensibilità ISO (in prospettiva di diminuire il più possibile il tempo di esposizione, come suggeritomi da Andrea).
Ho oscurato la camera da letto, lasciando solo una piccola fessura nella tapparella; inoltre, ho lasciato il computer acceso in modo da creare diverse sorgenti di illuminazione (di dubbia validità anche quest'idea!!).
Ho effettuato alcuni scatti per capire la MAF: impostato sulla modalità manuale (mettere a fuoco in automatico avevo già capito al Rolle che non era possibile, chissà perchè!!??), ho portato la MAF all'infinito e ho scattato; dopo di che, ho spostato la ghiera a poco a poco, effettuando vari scatti fino a giungere alla corretta MAF. (La camera era buia sufficientemente da non poter utilizzare il mirino; avevo già calcolato il corretto tempo di esposizione)
Vista la finalità del test, poi, ho effettuato la stessa cosa con diverse sensibilità ISO per capire il limite massimo a cui la D40 è ancora accettabile. Ho scelto due valori: ISO 1600 e H1 (che a quanto scritto sul libretto della Nikon, incremeta di 1EV la sensibilità ISO 1600, portandola circa a 3200).
Questo è il risultato:
Foto1: MAF all'infinito a ISO 1600 / Foto2: MAF a meno dell'infinito a ISO 1600
Dettaglio della seconda serie di scatti per il rumore (angolo in alto a destra, ingrandimento al 100%)
Dettaglio della seconda serie di scatti per il rumore (parte centrale sotto la scrivania, ingrandimento al 100%)
Per il comportamento della D40 e del Nikkor 18-55 f/3.5-5.6 a f/3.5, direi che fino a ISO 1600 il rumore è accettabile (limite limite, visto il secondo dettaglio...non so quanto si possa ridurre il rumore eventualmente in PP e se convenga in termini di qualità), mentre diventa esagerato a ISO H1 (purtroppo non ho scatti a ISO 800).
L'utilizzo della fotocamera è obbligato (a mio avviso) in modalità manuale (l'esposimetro in queste situazione non funziona...).
Mi farebbe piacere avere vostri pareri sulla validità di questo test!!
Sitografia:
Davide Necchi - A zonzo per le montagne
Juza Nature Photography - Articolo1
Juza Nature Photography - Articolo2
2 commenti:
Ciao Enrico,
molto interessanti queste tue prove, ho provato anch'io, ma al contrario (volevo ottenere la scia delle stelle più lunga possibile). Avevo quindi provato esposizioni di 15 e 30 minuti a 200 ISO, ma specialmente nella posa più lunga si erano manifestati dei fastidiosi aloni viola.
Ho letto tempo fa un articolo su come ridurre il rumore attraverso più pose scattate su treppiede e poi mediate con photoshop, ed i risultati erano molto buoni. Se riesco a trovare l'articolo te lo faccio sapere.
Un'altra tecnica è quella della sottrazione del dark frame, che però viene utilizzata nelle pose lunghe, non so quanto ti possa aiutare...
Ciao, Mattia
Ciao mattia!! mi ero perso questo tuo commento!!!!
allora, le strisciate mi affascinano, ma non quanto questi scatti che ho intenzioni di "raggiungere"!! sapevo della sovrapposizione di più scatti, anche centinaia...ma non fa per me...l'altra tecnica non l'ho mai sentita...
per gli aloni viola penso dipenda da dove hai scattato...
I test che faccio sono molto rudimentali, ma mi aiutano spesso a tirar fuori cose interessanti; certo potrei benissimo fare una ricerca bibliografica, ma.........non fa per me!!!
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